mercoledì 7 aprile 2010
E' POSSIBILE SFIDARE DIO?
Nell'Europa del calcio, l'unica squadra italiana che è ancora in lotta per qualcosa (una certa Champion's league) è l'Inter. Sembra incredibile, proprio il team che che ci ha sempre abituato a pessime figure in campo internazionale è quello su cui dobbiamo contare per avere l'anno prossimo 4 squadre in Europa e per dimostrare che il calcio italiano è ancora competitivo (nonostante ormai è dimostrato che come ascolti ed appeal è superato da Inghilterra, Spagna e Germania). Le altre "grandi squadre nostrane" ormai non sono più competitive nell'Europa che conta e a dimostrarlo sono le bruttissime prestazioni mostrate negli ultimi scontri con team stranieri.
L'Inter ha sempre avuto la "sindrome Europea" e contro formazioni quali Valencia, Villareal, Liverpool e Manchester è stata sempre schiacciata o comunque ha offerto prestazioni scarse e deludenti nel migliore dei casi (non consideriamo i vari casi di isteria collettiva).
Quest'anno, fase a gironi a parte, sembra che la storia sia cambiata, la squadra ha una mentalità diversa nell'affrontare le partite, con il Chelsea è entrata concentrata e tutti si sono espressi al massimo, con il CSKA (squadra decisamente più debole del Chelsea) l'andata è stata simile e il ritorno un semplice pro forma.
Il merito non è solo dei nuovi giocatori in campo (certo Lucio è meglio di Cordoba e Snejder ha aggiunto qualità in mezzo), ma di Josè Mourinho, lo Special One. così antipatico alla maggior parte della gente, così sicuro di se', ma che è riuscito a trasmettere questa sicurezza alla squadra. Ma non solo personalità, qualche capacità tecnica l'avrà pure ed infatti ha schierato la formazione migliore contro il Chelsea ed ha azzeccato tutti i cambi possibili. Con lui l'Inter sta iniziando a capire come si deve giocare in Europa (come faceva il Milan anni fa, seppur con un centrocampo più tecnico con Kakà, Pirlo e Seedorf), in questo caso abbandonando il tradizionale 4-4-2 con il rombo e giocando all'attacco con un 4-3-3, ma con i due attaccanti esterni obbligati a retrocedere e aiutare il centrocampo (che non può competere con alcune grandi d'Europa e che è rimasto nella sostanza mediocre) per poi ripartire subito alla prima occasione.
Il Barcellona è l'avversario più difficile che potesse capitare, anzi Messi è l'incubo peggiore che potesse capitare, un Dio del calcio (alla sua età Maradona non era così forte) vincere sarà difficilissimo, ma non impossibile, una squadra di nome Chelsea, l'anno scorso, sotto la guida dello stregone Hiddink era stata l'unica in grado di bloccare il Barcellona, fermando le fonti di gioco dei Blaugrana, cioè Xavi e Iniesta....questa è la chiave della partita, anche perchè se la palla dovesse arrivare a Messi, sarebbero dolori.
Solo una cosa è certa, la vincente tra Inter-Barcellona, si porterà a casa la coppa.
domenica 4 aprile 2010
SOLO L'UOMO PENITENTE POTRA' GIOCARE
Non si scusa. Anzi sì. Balotelli è stato reintegrato in squadra dall'Inter (non da Mourinho a cui spettano le decisioni tecniche, non quelle disciplinari) ma in realtà non ha fatto ammenda: ha chiesto scusa per la situazione che si era creata, non per il fatto che avrebbe commesso (o subito, secondo la sua opinione).
Di ciò che è accaduto quindi continuiamo a essere all'oscuro, perchè nè lui nè tantomeno allenatore e società hanno voluto chiarire. Lo verremo a sapere solo quando uno dei due protagonisti se ne andrà dall' Inter.
Ciò che conta comunque è che il giocatore sia tornato in campo e abbia segnato. Perchè tutto si può dire di Balotelli (e qualcosa anche a ragione), ma non si può negare che sia forte; deve sicuramente crescere, ma è forte. E pure molto.
Ma la sua maturazione non deve però essere affidata a questo tecnico (visti i risultati) o ai "paternali" consigli di Materazzi (che è nella lista delle dieci persone più ricercate dall' FBI per crimini sul rettangolo di gioco) ed Eto'o, autoproclamatosi suo tutor: almeno Vieri, ai tempi, si avvaleva della consulenza degli esperti del Cepu.
Di ciò che è accaduto quindi continuiamo a essere all'oscuro, perchè nè lui nè tantomeno allenatore e società hanno voluto chiarire. Lo verremo a sapere solo quando uno dei due protagonisti se ne andrà dall' Inter.
Ciò che conta comunque è che il giocatore sia tornato in campo e abbia segnato. Perchè tutto si può dire di Balotelli (e qualcosa anche a ragione), ma non si può negare che sia forte; deve sicuramente crescere, ma è forte. E pure molto.
Ma la sua maturazione non deve però essere affidata a questo tecnico (visti i risultati) o ai "paternali" consigli di Materazzi (che è nella lista delle dieci persone più ricercate dall' FBI per crimini sul rettangolo di gioco) ed Eto'o, autoproclamatosi suo tutor: almeno Vieri, ai tempi, si avvaleva della consulenza degli esperti del Cepu.
CIAO MAURIZIO
Era malato da tempo, si sapeva. E chi non ne era al corrente, se ne sarà sicuramente accorto guardando i suoi ultimi anni a Guida al Campionato.
Maurizio Mosca era uno dei pochi che discuteva di calcio avendo ben chiaro ciò di cui stesse parlando: semplicemente un gioco; e si era costruito un personaggio-macchietta che lo aiutava nell'intento di non prendersi (e non farsi prendere) sul serio. Precursore (assieme a Biscardi? No, lui purtroppo non ci fa, ci è) dell'opinionista caciarone, ha divertito, per anni, con siparietti e gag, i telespettatori sportivi di tutte le età. Non ci lascia un mito (i miti sono altri e siccome in Italia ne abbiamo sempre meno, non confondiamoli) ma sicuramente ci mancherà; soprattutto ora che il calcio parlato è sempre più nelle mani (e nelle bocche) di suoi cloni mal riusciti.
E scommettiamo che ora, da dove si trova, non avrà difficoltà ad azzeccare le sue bombe di mercato e i pronostici delle partite col pendolino.
P.S. Ahhhhhhhhhhhhhhhhh come gioca Del Piero.
Ciao Maurizio
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