Analisi e commenti ai principali fatti di società, costume, politica ed intrattenimento , con uno sguardo particolare sulla città di Milano

giovedì 4 marzo 2010

CODICE GENESI: RECENSIONE

In un mondo post atomico, arido, desolato, dove le città ricordano tanto le ambientazioni dei film western, si aggira un pellegrino di nome Eli (Denzel Washington) con uno zaino pieno di tutto ciò che serve per sopravvivere: armi, acqua, oggetti da barattare e un libro da cui dipenderebbe la rigenerazione del mondo. Come lo stesso personaggio afferma nel film "ciò che prima davamo per scontato ora è diventato fondamentale per vivere". Infatti la vita pare diventata priva di valore e bande di tagliagole si aggirano per le strade pronte a derubare e uccidere chiunque per un paio di scarpe o un po' d'acqua. In questa "nuova terra" allo sfascio Eli è una sorta di giustiziere, l'unico che pare protegga gli indifesi e che presto troverà a scontrarsi con un despota (Gary Oldman) che ha subito capito il potere di cui quest'uomo è in possesso.


Il film sembra ispirato da un fumetto, molto stile Ken Shiro, forse il protagonista (Denzel Washington) non è proprio l'attore più adatto per il ruolo, non abbastanza "cattivo e muscoloso" (lo vedo più un film alla Vin Diesel). La trama scorre bene, in crescendo, ma il finale lascia un po' con l'amaro in bocca, vi è un declino nel "ritmo" della storia che porta ad un finale sotto le righe, nonostante ci sia un colpo di scena interessante. Come la traduzione italiana lascia intendere Codice Genesi (maledetti traduttori italiani) non è solo un film d'azione, ma racchiude in se' anche delle tematiche a sfondo religioso, che verranno comprese piano piano con durante tutta la durata della proiezione.
Insomma, un film da vedere in una serata con gli amici, nulla di esaltante, ma piacerà sicuramente agli amanti del genere.


CONSIGLIATO

Nessun commento:

Posta un commento