Questa frase pronunciata ieri da Gad Lerner riassume perfettamente ciò che è accaduto al Paladozza di Bologna: "un sisma di inaudite proporzioni".
La vicenda è nota: in nome della par condicio, a un mese dalle regionali, il Cda Rai deliberò la chiusura dei Talk Show impendendo la messa in onda di Annozero, Ballarò, L'ultima parola e Porta a Porta (quest'ultimo a malincuore, ma era effettivamente impossibile non includere Vespa, sacrificato per un bene più alto), sostituendoli, «ove possibile», con tribune elettorali.
Si è quindi deciso in periodo elettorale, cioè quello in cui ci sarebbe maggior bisogno di programmi politici che concretamente ci spieghino, attraverso confronti diretti tra i candidati, i vari programmi elettorali in modo da aiutare il cittadino nella scelta alle urne, di togliere le trasmissioni di approfondimento.
Imbavagliati questi programmi (per Silvio dei pollai), l'informazione politica è stata messa nelle mani di quei Tg faziosi e di parte che (purtroppo) costituiscono l'unico mezzo di informazione di circa il 70% degli italiani.
Con quali risultati? Chiaramente disastrosi per l'equa informazione: secondo il Sole 24 ORE i telegiornali di Mediaset hanno riservato il 75% dei loro spazi politici all'attuale governo e L'Agcom (Sì, proprio l'Autorità "indipendente" delle intercettazioni di Trani) ha multato per questo motivo, in modo timido, tardivo ed esiguo il Tg5 e il Tg1; proprio il direttore del telegiornale di Rai1, il vassalo Scodinzolini, è indagato dalla Procura di Trani per aver rivelato ad un collaboratore del premier i contenuti, secretati, di un interrogatorio a cui fu sottosposto.
Sempre la Procura di Trani ha indagato il commissario dell'ormai famigerata Agcom, Giancarlo Innocenzi, per favoreggiamento personale, in quanto, interrogato dagli investigatori, sostenne di non aver mai subito pressioni da Berlusconi per far chiudere Annozero; peccato che le intercettazioni lo smentiscano.
Ma ieri sera qualcosa si è mosso.
RAIPERUNANOTTE, la trasmissione-evento curata da Michele Santoro, una sorta di Annozero allargato con tanto di sigla iniziale, oltre ai soliti collaboratori e ospiti fissi quali, tra gli altri, Ruotolo, Travaglio (2 interventi perfetti per precisione e ironia) e Vauro, ha visto la presenza di numerosi e notevoli ospiti come l'altro epurato Floris, il già citato Lerner, musicisti del calibro di Venditti, Elio e le storie tese e Piovani, il regista Monicelli, Roberto Benigni e il ritorno in scena di Daniele Luttazzi, accolto da un'ovazione dopo una lunghissima assenza ("Masi e Berlusconi hanno fatto un uso criminoso della televisione pubblica: erano otto anni che aspettavo di dirlo!") e protagonista di uno splendido monologo "approvato dalla Cei".
Una vera e propria chiamata alle armi in difesa della libertà di stampa e di informazione.
E i risultati sono stati notevoli: la diretta ha totalizzato il 13% di share tra tv satellitari e televisioni locali e al pubblico televisivo vanno ad aggiungersi centinaia di migliaia di spettatori sul web (Sul sito di Repubblica si è arrivati a 350mila contatti).
Che sia il primo passo per liberarci di un sistema televisivo sotto il controllo dei politici in cui il Capo del Governo ordina al commissario di un'autorità indipendente la chiusura di quei programmi che non si assoggettano al suo potere e in cui la televisione pubblica (cioè pagata dai cittadini) è ormai una tv privata dei partiti?
Che si sia finalmente compresa l'enorme potenzialità e la libertà di Internet?
In attesa e fiduciosi della svolta...SANTOro subito!
Nessun commento:
Posta un commento